Nonostante le voci che continuano a circolare, la realtà è diversa da quanto molti credono. Ecco cosa c’è davvero dietro il cosiddetto bonus matrimonio.
Anche nel 2025 torna a circolare online la notizia — del tutto infondata — dell’esistenza di un bonus matrimonio riconosciuto dallo Stato italiano. Un’informazione scorretta che, puntualmente, trova spazio tra i contenuti virali sul web, alimentando false speranze tra le giovani coppie intenzionate a convolare a nozze.

Nessun bonus matrimonio nel 2025: solo voci infondate
Ad oggi, non esiste alcun contributo economico diretto per chi sceglie di sposarsi, né con rito religioso né con rito civile. Nonostante il tema venga ciclicamente riproposto, nessun provvedimento ufficiale è stato approvato in tal senso.
Nel 2022 l’unico tentativo concreto di introdurre un incentivo per i matrimoni fu promosso dalla Lega, che presentò una proposta per istituire un bonus matrimonio religioso destinato alle coppie under 35 con ISEE inferiore a 23.000 euro. Il contributo avrebbe potuto raggiungere fino a 20.000 euro in cinque anni, ma era vincolato esclusivamente ai matrimoni celebrati in chiesa.
“L’intento è sostenere la famiglia tradizionale e incentivare la natalità”, spiegava allora il partito promotore.
La proposta suscitò immediatamente un’ondata di critiche, accusata di discriminare le unioni civili e i matrimoni civili. L’ipotesi di estendere il bonus a tutte le forme di matrimonio non bastò a superare le resistenze, e il provvedimento venne presto abbandonato. Da allora, nessun disegno di legge ha più ripreso questa misura.
Quali agevolazioni per le coppie che si sposano nel 2025?
Se è vero che non esiste un bonus per il matrimonio in sé, è altrettanto vero che le coppie possono comunque accedere ad agevolazioni economiche e fiscali legate ad altri ambiti, come casa, lavoro e famiglia. Vediamo quali sono le principali.
Congedo matrimoniale: il sostegno dell’INPS per alcune categorie
Il cosiddetto bonus matrimonio INPS è in realtà un congedo retribuito destinato ai lavoratori che non beneficiano del congedo previsto dal contratto collettivo. L’indennità ha durata di sette giorni lavorativi e può essere richiesta da:
- Operai, apprendisti, marittimi e lavoratori a domicilio;
Disoccupati che abbiano lavorato almeno 15 giorni nei 90 precedenti il matrimonio; - Lavoratori assenti per malattia al momento delle nozze.
La richiesta deve essere effettuata entro un anno dalla celebrazione del matrimonio o dell’unione civile.
Congedo matrimoniale retribuito da contratto: una prassi consolidata
Molti Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) prevedono un congedo matrimoniale retribuito della durata di 15 giorni di calendario. Spesso utilizzato per il viaggio di nozze, questo diritto è garantito dalla contrattazione collettiva e non richiede alcun intervento statale.
Ristrutturazioni e bonus fiscali per la prima casa
Le coppie che decidono di avviare una convivenza stabile o di sposarsi possono accedere a diverse agevolazioni edilizie e fiscali, anche se non specificatamente legate al matrimonio.
- Bonus ristrutturazioni 2025: detrazione IRPEF del 50% fino a un massimo di 96.000 euro per interventi sulla prima casa.
Bonus mobili 2025: detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici destinati all’immobile ristrutturato.
Questi bonus sono cumulabili e offrono un supporto importante nella costruzione del nuovo nucleo familiare.
Fondo garanzia mutui prima casa: opportunità anche per non sposati
Nel 2025 è ancora attivo il Fondo di garanzia per i mutui prima casa, gestito da Consap e sostenuto dallo Stato. La misura è rivolta a:
- Giovani coppie, anche non sposate;
- Famiglie monogenitoriali con figli minori;
- Under 36 con ISEE idoneo e senza altri immobili.
Il fondo consente di ottenere un mutuo agevolato con copertura fino al 50% della quota capitale, facilitando l’accesso alla proprietà immobiliare in un momento storico segnato da tassi in rialzo e inflazione persistente.
Attenzione alle fake news sul bonus matrimonio
La persistente diffusione di notizie infondate riguardo al bonus matrimonio 2025 dimostra quanto il tema sia sentito da parte dell’opinione pubblica. Tuttavia, è fondamentale verificare le fonti ufficiali e affidarsi a canali istituzionali, come il sito dell’INPS, dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia, per evitare disinformazione.